giovedì 21 febbraio 2008

#266: Lettera aperta a Di Pietro: sulle dichiarazioni di Veltroni

Caro Antonio di Pietro (o chiunque dello staff che legga questa email),
riporto delle affermazioni effettuate da Veltroni in merito alla questione delle televisioni (dichiarazioni facilmente reperibili in rete):

Veltroni: «Non mi sentirete mai pronunciare una parola di attacco contro Berlusconi.
Quella con lui è una polemica gioiosa, ma va bene così: gli italiani sono stanchi degli improperi»

Ecco caro Di Pietro, questa frase relativa alla questione delle televisioni penso che può essere estesa facilmente a quello che sarà l'emblema del prossimo governo, ammesso e non concesso che vinca il partito democratico alle prossime elezioni.
Beh, io che non mi interesso particolarmente alla politica, che non sono iscritto a nessun partito, che non seguo una particolare ideologia destroide o sinistroide, ma che mi baso solo su quella che è la mia morale per giudicare l'operato degli uomini (e donne) al governo; io voglio sentire attacchi non solo contro Berlusconi, ma contro tutti quelli che come lui usano la politica per il proprio tornaconto, e non per dare qualcosa di buono alla gente.
Sì, è una frase di cui si è abusato, è trìta e ritrìta, ma è così.
Non insulti campati in aria più o meno coloriti, o attacchi personali. Attacchi alle idee e ai fatti politici.

Non mi interessa una polemica gioiosa fra Veltroni e Berlusconi, all'acqua di rose, basata sulle chiacchiere e sulle apparenze. Se vogliono fare polemiche gioiose, discutessero di che colore comprarsi la cravatta, non del futuro di migliaia di persone, di giovani, di lavoratori, di pensionati, di donne, e di qualsiasi altra categoria "svantaggiata". Non ci può essere niente di giocoso, in una polemica con chi depenalizza il falso in bilancio, chi corrompe, chi ha contatti con i mafiosi, e quant'altro (tutte cose che lei ovviamente sa meglio di me).

Veltroni dice che gli italiani sono stanchi degli improperi?!?
NO! Gli italiani sono stanchi dei politici! Sono stanchi di vedere da decenni sempre le stesse facce là su, al governo, magari con nomi differenti, in momenti differenti, con partiti differenti, ma sempre con la stessa, miserevole sostanza. La "casta", come piace chiamarla ultimamente.

Ed è per questo che da cittadino e da suo elettore già nelle precedenti elezioni, le chiedo di non allearsi con il partito democratico(anche se non starà certo a sentire me per decidere di modificare le sue alleanze politiche). La prego di non farmi annullare la scheda, perchè mi dispiacerebbe buttare così un voto.
La seguo (mediticamente) da qualche tempo, anche e soprattutto attraverso il suo blog, e penso che nel panorama della politica italiana, lei sia l'unica persona nelle cui mani metterei il paese dove nel bene e nel male sono costretto a vivere.

Non mi interessa una risposta a questa email, spero solo che il mio messaggio sia letto.

Distinti saluti.

Riccardo

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