martedì 30 settembre 2008

#304: laicità

Prendo spunto da quanto scritto in questo articolo: http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_30/donne_musulmane_francia_tortora_046a27f6-8f0a-11dd-8a6d-00144f02aabc.shtml

Innanzi tutto trovo una cosa molto bella il fatto che dei musulmani vadano in scuole cattoliche, in quanto è un segno di apertura delle due religioni più diffuse quantomeno qui dalle nostre parti.
Anche se effettivamente lo trovo molto strano. 

Comunque la prima cosa che volevo dire riguarda il fatto che lo stato francese vieti alle bimbe musulmane di portare il velo a scuola. Capisco gli eventuali problemi di riconoscimento della persona (ma questi possono essere evitati sicuramente con piccoli accorgimenti, e solo nel caso del velo quello completo che mi pare si chiami burka), questo lo capisco. Però credo sia qualcosa che vada al di là di ciò. L'imam dice «La laicità è diventata la religione di Stato e la scuola repubblicana il suo tempio» e anche se forse è una visione troppo esagerata, sembra proprio che in nome della laicità si stia togliendo la libertà religiosa. Almeno per come la vedo io la laicità dello stato (cosa fondamentale e importantissima) prevede che lo stato non debba favorire o sfavorire alcuna confessione religiosa, non impedire ai cittadini di avere una confessione religiosa, o di mostrarla in giro. Se una suora vuole andare col velo , o ci vuole andare una donna musulmana, devono avere la libertà di farlo, finchè non danneggiano qualcuno (e un velo non danneggia qualcuno).  Credo che una scuola non debba avere un crocefisso (portando il discorso all'italia), perchè la scuola rappresenta lo stato che deve (dovrebbe) essere laico, ma se io voglio portarmi la bibbia  e metterla sul banco .. perchè mi dovrebbe essere impedito. 

D'altra parte trovo ridicolo da parte delle famiglie islamiche di togliere il crocefisso da una scuola cattolica. Mentre nella scuola pubblica trovo sia una richiesta più che lecita (anzi dovrebbe essere lo stesso stato a levarle), non puoi chiedere a una scuola privata di togliere i crocefissi, perchè nessuno ti obbliga ad andarci, è fatta da cristiani , e quindi si mettono il crocifisso che gli pare a loro. Ti sta bene? rimani. Non ti sta bene? ciao, fatti una scuola islamica. 

In effetti non so se è possibile fare una scuola islamica (non penso altrimenti credo che l'avrebbero già fatto) e credo che questa sia un'altra cazzata dello stato francese (nel caso sia così, ma non ne sono sicuro), perchè o fai fare le scuole private a tutti o non le fai fare a nessuno.

In definitiva il mio motto è che per lo stato si deve essere tutti uguali veramente, e non solo per finta o quando fa comodo come in realtà succede, ma soprattutto tutti ugualmente liberi.

lunedì 29 settembre 2008

#303: cambiare il sistema

Il sistema fa schifo a me, fa schifo a voi, fa schifo a tutti e bla bla bla, siamo sempre tutti d'accordo nel dire che il sistema non ci piace e che dovrebbe essere cambiato. Non importa di quale sistema si stia parlando. Sicuramente non va bene.  Il problema è trovare il modo per cambiarlo e renderlo migliore.

Quanto sto scrivendo mi è venuto in mente dopo che ho letto su wikipedia quanto segue sulla pagina dei Rage Against the Machine:

"... i detrattori (dei RATM.NdRik) evidenziavano che la loro tensione, nel dichiarare l'impegno politico, era in contrasto con il fatto che fossero sotto contratto con la Epic Records, sussidiaria della Sony Music. Gli Infectious Grooves rilasciarono la canzone "Do What I Tell Ya!", che prendeva in giro il testo di "Killing in the Name" ed accusava i Rage di ipocrisia. In risposta a siffatte critiche, Morello rispose: « Quando si vive in una società capitalista, l'accettare la diffusione dell'informazione passa per reti televisive capitaliste. Noam Chomsky obbietterebbe sui suoi lavori se fossero venduti su Barnes & Noble? No, perché ciò avviene dove le persone comprano i loro libri. Non c'importa di predicare per chi si è convertito. È bello occupare illegalmente case abbandonate guidate da anarchici, ma è bello anche saper raggiungere la gente con un messaggio rivoluzionario, da Granada Hills a Stoccarda.[10] »

E ancora una volta mi trovo in perfetto accordo con il pensiero dei Rage. Lo stesso discorso che è stato fatto al boemo Zeman quando anni e anni prima di calciopoli e il doping predicava contro la juventus (e poi tutti gli hanno dato ragione ovviamente), dicendo che era malato, quando non mi ricordo chi gli disse qualcosa come: "che ci stai a fare nel mondo calcio? se dici che è malato esci dal mondo del calcio", e lui ha saggiamente risposto (e vado a memoria) : "oppure rimango dentro e cerco di cambiarlo".

Il discorso è analogo a quello dei RATM e infatti apprezzo anche il boemo. 

Il discorso è essenzialmente: io vivo in questo mondo (o in questo calcio, o quant'altro) e non mi piace, ciò non significa che me ne voglio andare, ma voglio renderlo migliore di quanto sia ora, a differenza di quanti si adattano e vivono in un sistema del cazzo.

sabato 20 settembre 2008

#302: I miei vicini si trasferiscono

Non ci ho mai parlato molto, anzi praticamente per niente, sicuramente per il mio menefreghismo.

Comunque mi chiedo come saranno i futuri vicini.

mercoledì 17 settembre 2008

#301: Perchè l'anarchia è l'unica via possibile per un mondo più giusto (parte 3) - Anarchia e religione non sono in contrasto

Eccomi giunto all'ultima parte (parte1, parte2) di questo ricco discorso sull'anarchia.

Ora l'ultima cosa che mi preme dire riguardo l'anarchia è che almeno secondo me, non va assolutamente in contrasto con quello che può essere un qualsiasi credo religioso.

La risposta a questa questione va cercata nel fatto che l'anarchia è un modello sociale e non un modello morale o comportamentale.
Una religione può esistere indipendentemente dalla struttura politico - sociale presente in un determinato periodo storico. Ad esempio il cristianesimo è passato ed è coesistito con imperi, repubbliche, dittature, oligarchie, teocrazie (e ci mancherebbe...), plutocrazie, aristocrazie, sbrufocrazie e chi più ne ha più ne metta.
In una religione (almeno quelle rivelate, come le 3 big monoteistiche, ma per lo più è così) la verità sul mondo e tutto quanto viene rivelata all'uomo, questo significa che il mondo E' così. A questo punto ogni singola persona può essere daccordo è meno, ma se pensa che possa essere così, è così e basta. Può starci pure hitler a comandare, ma è così. Allo stesso modo, può starci anche l'anarchia, ma se uno crede che sia così, è così, anche in presenza di anarchia.
Ciò che voglio dire è che un discorso come: "Io sono anarchico, quindi per me dio non esiste perchè non ci deve essere un essere supremo che governa tutto" non è valido. Se quell'essere c'è, c'è e basta, se non c'è, non c'è e basta. Tu anarchico (o tu chiunque), puoi lottare e dire ciò che vuoi, ovviamente puoi creare una perfetta società anarchica, ma se quell'essere c'è, non puoi far finta che non c'è perchè non è giusta l'esistenza di una entità superiore. E' come dire, io sono anarchico, quindi dico che la terra non gira intorno al sole, perchè questo metterebbe il sole in una posizione privilegiata rispetto alla terra. La terra gira intorno al sole, è una dato di fatto. Punto.
Tu anarchico crei una società in cui le relazioni fra gli esseri umane sono tutte pari a pari e fai un bellissimo esempio di anarchia, e io ti stimo, ma se una entità superiore che ha creato tutto esiste, esiste indipendentemente da te.
Ovviamente è altrettanto valido il discorso inverso. Se una entità superiore, un dio, non esiste, semplicemente non esiste. E non è perchè l'anarchia è la forma sociale più giusta, ma perchè non esiste e basta.

Un discorso completamente differente è però fatto nel caso delle gerarchie ecclesiastiche (dico ecclesiastiche, ma è riferito a qualsiasi tipo di religione, presente, passata e futura). In una società anarchica, lo stato pontificio non esiste, né tantomeno esistono luoghi in cui c'è teocrazia (ovviamente dato altrimenti non sarebbe anarchia). 
In effetti penso che ciò che ha sempre irritato gli anarchici (e non solo), sia stato non tanto il potere spirituale esercitato dai chierici delle varie religioni, quanto il potere temporale. Poi ovviamen, quando hai un capo religioso che è anche oppressore, è difficile scindere le due cose, e l'odio per il potere temporale viene riversato anche sulla religione in quanto tale (che magari nemmeno prevede un potere temporale da parte dei suoi ministri, anzi, magari il potere temporale va poprio contro la religione stessa). Credo sia uno sbaglio. Uno sbaglio del tutto legittimo, ma pur sempre uno sbaglio.

E' proprio per questa distinzione fra il potere spirituale di una religione e il suo potere temporale, che dico che le religioni e l'anarchia possono tranquillamente coesistere, nel caso che una religione si limiti alla sua sfera spirituale.
Se poi la religione basa la sua essenza sul potere temporale (il dio denaro!) allora beh in quel caso le cose sono naturalmente incompatibili.

Diciamo che con questo post si conclude la mia breve trilogia sull'anarchia.



sabato 13 settembre 2008

#301: Perchè l'anarchia è l'unica via possibile per un mondo più giusto (parte 2)

In questo post (ormai di parecchi gironi fa) avevo introdotto brevemente qualche concetto riferito all'anarchia. In realtà tutto quel discorso era fatto come introduzione per ciò che dirò ora, e che è a dire la verità ciò che è spiegato nel titolo. Cioè perchè l'anarchia è l'unico mezzo che sia possibile per raggiungere un mondo più giusto di quello in cui ci troviamo. 
Dato che l'anarchia è un sistema sociale (cioè che si occupa di come sono gestite le relazioni fra le persone) non ha la pretesa di cambiare la morale delle persone (anche se un innalzamento della morale degli esseri umani è auspicabile).
Questo significa che non sto dicendo che se c'è l'anarchia siamo tutti più buoni.
Come ci sono delle differenze fra un sistema economico basato sulla caccia, rispetto al capitalismo ad esempio, così ci sono delle differenze fra una società anarchica e diciamo una democratica.

Quali sono i problemi delle varie forme di governo ? io credo il rispetto per le minoranze e la corruzione.
Il primo problema è il seguente. C'è chi governa (da 1 a n individui, con n ristretto rispetto alla popolazione totale) che deve prendere delle decisioni a favore del popolo. Ovviamente non accadrà mai che tutti sono daccordo su un argomento, quindi chi governa deve favorire la parte che lo ha votato (in una democrazia) o quella che gli interessa di più o di cui fa parte (in una dittatura, o oligarchia). Già, ma gli altri? Per quale motivo poi quelle altre persone devono essere costrette a vivere loro malgrado in un luogo in cui esistono delle leggi che non approvano? e per le quali molto probabilmente non sono stati nemmeno interpellati? Questo è un probelma che vale anche nel caso in cui voti tutta la popolazione e si dicida a maggioranza. Questa non è anarchia, in quanto non c'è unanimità nelle decisioni.
Con l'anarchia questo problema è risolto, in quanto le leggi sono votate necessariamente all'unanimità. Quindi se c'è almeno una persona che non è daccordo, la legge non si fa e si rimane nella condizione pre-esistente, che fino a quel momento era andata bene. Se si ritiene quella legge necessaria, si crea una nuova associazione che comprende anche quella regola, ma chi è contrario non deve essere costretto a subire quella regola, anche se fosse solo uno.
Ovviamente questo nel caso in cui chi governa intende realmente fare il bene del popolo al meglio che gli è possibile. 
Ma nel mondo reale non è così. Si sa che ovunque i politici pensano principalmente ai loro interessi e poi se come effetto collaterale c'è qualche vantaggio per il popolo, allora tanto meglio per loro.
Inoltre sappiamo che chi governa cercherà comunque di mantenere il suo potere (se non direttamente, anche con i suoi figli o chi gli sta simpatico). Per questo mentirà, ucciderà e colpirà per mantenere il potere. E' una cosa del tutto legittima, fa parte dell'essere umano quello di conservarsi. Si, l'essere umano fa schifo. 
Il fatto è che finchè esisterà una forma di governo, gli esseri umani avranno la possibilità di mettere in pratica questa pessima pratica (della corruzione, termine molto vago che uso per esprimere ciò che ho spiegato poc'anzi). L'unica soluzione per questo problema è eliminare questa forma di potere. Nell'anarchia nessuno ha il potere, questo significa che nessuno può mantenerlo. Non esisterebbero più persone privilegiate rispetto ad altre e non ci sarebbe più corruzione o nepotismo, in quanto ognuno ha la possibilità di controllare tutti gli altri.

Io sono personalmente convinto che un mondo anarchico sia possibile, una volta avviato. La cosa complessa è trasformare il mondo attuale in un mondo anarchico. Come ho detto nel precedente post, penso che sia impossibile raggiungerlo mediante graduali riforme (in quanto queste dovrebbero essere effettuate all'interno delle attuali leggi esistenti), e nessun governo oggigiorno permetterebbe la creazione di leggi che andassero a minare i metodi coercitivi e di controllo che ha a disposizione, in luogo di una maggiore libertà, però magari è possibile... chi lo sà.

Per quanto mi riguarda vorrei diventare multimiliardario in modo da comprare un'isola grande quanto la Gran Bretagna e creare uno stato pseudo-anarchico. Cioè che abbia le 3 regole basilari dell'anarchia più quella di non distruggere i beni dello stato, i quali si limiterebbero ai mezzi per permettere un accesso a Internet completamente libero e gratuito a chiunque lo voglia. Sarebbe da vedere come è l'isola dopo 5 anni...

Nella prossima e ultima parte, parlerò della religione e dell'anarchia.