giovedì 28 agosto 2008

#301: Perchè l'anarchia è l'unica via possibile per un mondo più giusto (parte 1)

Sono conscio della difficoltà nel comprendere cosa sia l'anarchia quindi spero che chiunque legga lo faccia in modo più possibile costruttivo e non di contrasto.

Mi scuso preventivamente con qualcuno che ne sa veramente di anarchia, per svarioni che potrei scrivere, per una conoscenza più approfondita dell'anarchia consiglio di leggere wikipedia e in particolare anrcopedia (ma wikipedia da una buona visione generale). Quanto segue è filtrato dalla mia conoscenza (scarsa a dire il vero) e dal mio modo di pensare. Per puri dati oggettivi, rifarsi ai precedenti link).

Prima di iniziare il discorso che voglio fare è bene tenere presente una cosa fondamentale: l'anarchia non è caos. Anarchia non vuol dire che ognuno fa quello che vuole ecc. Semplicemente dall'etimologia della parola, dal greco, significa assenza di dominio, di governo.
Questa è la prima cosa importante da capire dell'anarchia.
C'è assenza di un governo, ma non assenza di leggi: " L'esistenza di regole e convenzioni sociali nell'anarchia non è esclusa a priori a patto che le regole e le convenzioni vengano liberamente determinate e accettate dalla comunità interessata e non rappresentino un'imposizione derivante dal maggiore potere di alcuni rispetto agli altri." (cit wikipedia)
Quindi le regole a cui i membri della collettività ubbidiscono, sono decise da tutta la collettività stessa, e non da suoi pochi "rappresentanti".
In particolare una società  è un insieme di differenti associazioni, e può definirsi anarchica se presenta 3 diritti fondamentali:

il diritto di associarsi
il diritto di uscire da un'associazione
il diritto di espellere un membro da un'associazione

Questo significa che chiunque può fondare una associazione o gruppo e ognuno può associarsi a qualsiasi gruppo voglia (a meno che non infranga il terzo diritto).  Questo oggi non esiste perchè se consideriamo ogni stato una associazione io non sono libero di entrare a far parte di un'altra nazione.
Inoltre posso uscire in qualsiasi momento da una associazione. Se fino a quel momento mi sono trovato bene in quella associazione, ma i membri vogliono una legge che invece io non voglio, e io sono l'unico a non volerla, posso anche uscire dal gruppo e entrare in un altro più simile a ciò che voglio io. Anche questo ora non  è possibile, se io preferisco il governo tedesco, non è possibile per me decidere di smettere di essere italiano e andare a vivere in Germania.
Infine è possibile che un membro di una associazione non rispetti le regole che anche esso ha votato, quindi può essere allontanato, e si può cercare quindi un'altra associazione. Anche questo non è valido oggi. Se oggigiorno una persona non rispetta le regole che altri hanno deciso non viene allontanato, ma imprigionato.

"Una società anarchica non è perciò una società del consenso più o meno estorto o indotto, ma una società continuamente rigenerata dall'accordo. Secondo il pensiero anarchico solo la libertà può generare la libertà, solo la giustizia genera giustizia." (cit wikipedia)

A questo punto uno si potrebbe chiedere: "e ma allora i terroristi, e tutti gli anarchici che hanno messo bombe o quant'altro?"
Indipendentemente dal contesto, è ovvio che non è possibile ora come ora passare da una società quasi dittatoriale come quelle che si trovano oggigiorno (in modo più o meno evidente in ogni paese anche in quelli occidentali considerati democratici), a una società anarchica, così da un giorno all'altro. E' ovvio che chi governa (tramite la politica, tramite l'economia ecc) sarà ben deciso nel mantenimento del proprio controllo e del proprio potere sugli altri per i propri interessi (anche qui in italia gli esempi sono lampanti in ogni schieramente politico).
L'anarchia si ottiene mediante due fasi: la prima di confusione (portata avanti dai distruttori), il cui compito è scardinare l'ingiusta società attuale. Questo è ciò che viene comunemente inteso come anarchia, ma è errato, in quanto questa è solo una frase transitoria e di preparazione per la fase successiva, cioè quella dell'ordine. In questa fase si ha che "le persone si rendono conto della loro capacità di autogovernarsi e vivere in armonia, mediante aiuti reciproci, al di fuori di dinamiche autoritarie e gerarchiche" (cit wikipedia). Alcune persone credono che si possa arrivare a questa fase senza passare dalla prima, tramite graduali riforme. Come ho già scritto in un altro post, non concordo con questa ottimistica visione, anche se sarebbe bellissimo. 
Ciò che terrei a ribadire è il concetto per cui l'anarchia non è caos, e nell'anarchia esistono regole, ma queste regole sono decise da tutta la collettività e non da una ristretta minoranza.

Chiudo qui la prima parte, sperando che sia un po' più chiaro cosa sia e non sia l'anarchia, e consiglio una lettura di wkipedia.

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